Oggi presentiamo il libro di Luigi Maldera, “La guerra di Frank” Avventura Storico. Finalista alla Prima Edizione del Premio “1 Romanzo x 1000” pubblicato dalla 0111 Edizioni il 31/05/2024.
Trama del libro: Il racconto appartiene al genere del romanzo storico ed è liberamente tratto dal diario postumo di un reduce e prigioniero della seconda guerra mondiale. Molti degli episodi narrati, infatti, sono reali ed effettivamente accaduti. Il titolo “La guerra di Frank” richiama volutamente l’evento, su scala mondiale, che stravolse l’esistenza “provinciale” e pacifica del protagonista, Francesco, portandolo, per molti anni e dopo una drammatica cattura, a vivere da prigioniero in Australia, dall’altro lato del pianeta, lì dove fu appellato Frank. Nonostante i capitoli legati alla guerra e alla cruda esperienza della prigionia assumano un ruolo predominante e centrale nella narrazione, il romanzo racconta un po’ tutta la vita del protagonista, raccontata da Peppino, uno dei figli di Francesco, a suo figlio Luca, dopo che questi aveva assistito al funerale del nonno. Attraverso il racconto del padre, il piccolo Luca rivive le vicende di suo nonno, che lui aveva conosciuto quando oramai era vecchio e stanco, venendo a sapere dell’infanzia difficile e ribelle, dei patemi, dei sacrifici, dei pericoli cui era scampato suo nonno durante la guerra e la prigionia, per poi apprendere del difficile ritorno in patria. L’opera si apre e chiude nello stesso modo: un padre e un figlio, soli, dopo il funerale, ripercorrono la vita del protagonista; il primo si esprime in una sorta di flusso liberatorio di coscienza, per esorcizzare il dolore, l’altro ascolta in silenzio con curiosità e sorpresa, ottenendo delle risposte a molti dubbi e traendone delle conclusioni finali.
Allora Luigi, parliamo un po’ del tuo libro, spiegaci com’è nata l’idea per questa storia e svelaci alcune curiosità legate alla trama
Il titolo “La guerra di Frank” richiama volutamente l’evento, su scala mondiale, che stravolse l’esistenza “provinciale” e pacifica del protagonista, Francesco, portandolo, per molti anni e dopo una drammatica cattura, a vivere da prigioniero in Australia, dall’altro lato del pianeta, lì dove fu appellato Frank.
Nonostante i capitoli legati alla guerra e alla cruda esperienza della prigionia assumano un ruolo predominante e centrale nella narrazione, il romanzo racconta un po’ tutta la vita del protagonista, raccontata da Peppino, uno dei figli di Francesco, a suo figlio Luca, dopo che questi aveva assistito al funerale del nonno. Attraverso il racconto del padre il piccolo Luca rivive le vicende di suo nonno, che lui aveva conosciuto quando oramai era vecchio e stanco, venendo a sapere dell’infanzia difficile e ribelle, dei patemi, dei sacrifici, dei pericoli cui era scampato suo nonno durante la guerra e la prigionia, per poi apprendere del difficile ritorno in patria.
L’opera si apre e chiude nello stesso modo: un padre e un figlio, soli, dopo il funerale, ripercorrono la vita del protagonista; il primo si esprime in una sorta di flusso liberatorio di coscienza, per esorcizzare il dolore, l’altro ascolta in silenzio, con curiosità e sorpresa ottenendo delle risposte a molti dubbi e traendone delle conclusioni finali.
L’idea l’ho sempre avuta sin da ragazzo, da quando scoprii che mio nonno Francesco aveva iniziato a scrivere un diario in cui raccontava la sua vita sin da bambino. Il diario, però, non fu mai completato, motivo per cui era mio desiderio ultimare i racconti, grazie a quello che ho saputo da mio padre, e pubblicare la sua storia. I fatti narrati nel libro, tranne qualche piccola digressione fantastica, sono quasi tutti realmente accaduti.
Hai dovuto lavorare molto per scriverlo, fare ricerche o informarti per questioni più tecniche?
In effetti, ho dovuto fare molte ricerche per un corretto inquadramento dei fatti nel loro contesto storico. Grazie ad un mio cugino ho anche avuto le schede relative a mio nonno estratte dall’archivio storico australiano per sapere con assoluta esattezza date, campi di prigionia e corpo d’appartenenza di mio nonno. Ho altresì dovuto approfondire la campagna d’Africa e la battaglia di Sidi El Barrani per capire come si svolse la cattura.
L’idea del titolo com’è nata?
Il titolo riprende volutamente quello di una canzone il cui autore è da sempre stato il mio preferito in assoluto, ossia “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè. Ritengo che mio nonno, pur non conoscendo De Andrè, volesse, con i suoi racconti, diffondere lo stesso messaggio, quello dell’assurdità della guerra, della violenza, del male che genera altro male… Ho cercato di diffondere lo stesso messaggio nel romanzo, spero di esserci riuscito.
Raccontaci in breve qualcosa di te, chi è Luigi nel quotidiano?
Luigi è un avvocato, quasi completamente assorbito dalla sua attività professionale, marito e padre di tre figli, con il vizio di leggere, scrivere quando gli è possibile e coltivare la terra nel fine settimana.
Ricordiamo ai nostri lettori che Luigi ha pubblicato un altro romanzo con noi, dal titolo: “Una soffiata confidenziale”.
Di seguito indichiamo alcuni link d’acquisto utili per reperire il libro, sia in formato cartaceo che ebook.
Ringraziamo Luigi per essere stato con noi e averci presentato il suo libro “La guerra di Frank”.
Leggi il libro ascoltando questo brano