Oggi presentiamo il libro di Nunzia Cavallera, “Venti d’acciaio”. Finalista alla Seconda Edizione del Premio “1 Romanzo x 500”, pubblicato dalla 0111 Edizioni il 25 novembre 2022.

Trama del libro: “Che cosa era un carabiniere senza il suo cavallo” pensò, allacciandosi il paltò e toccandosi il cappello, nell’ansia di non averlo indossato.”
Mino nascerà senza una mamma, ma ne troverà altre due; scoprirà l’amore della sua vita e crescerà fidandosi delle parole di un “laurrieddhe”, ovvero di un folletto dispettoso al quale leverà il cappello. Intorno a lui soffieranno i venti: lo scirocco che rende scivolose le chianche bianche di Ceglie Messapica o il grecale che porta al naso gli odori delle campagne vicine, con gli ulivi statuari nella loro terra rossa; o il favonio di Taranto, che leva il respiro per quanto è caldo e ferma tutto come una fotografia sfocata. Ma un giorno arriva la tramontana: quella tramontana che porta l’acciaio dell’Ilva nei polmoni, che tira forte e tutto stravolge, anche i piani ben architettati. Così Mino cadrà e morirà chiedendosi se sia riuscito davvero a decidere qualcosa per sé e per la sua famiglia o se sia stato tutto deciso dalla rosa dei venti.
Allora Nunzia, parliamo un po’ del tuo libro, spiegaci com’è nata l’idea per questa storia e svelaci alcune curiosità legate alla trama
L’idea è nata molti anni fa: ero piccola quando mio padre mi narrava la storia della sua vita un po’ particolare e mi chiedeva di farne un romanzo. Mi parlava di spiritelli dispettosi, di pianti disperati per le tante perdite di persone care subite, di risate per una caduta dalla bici con un bagno in una pozzanghera col vestito nuovo. Sono cresciuta con la consapevolezza che la chiave di tutto non era il denaro ma era ciò che non si può acquistare: era l’amore. Ho capito dopo la sua mancanza che era essenziale raccontare tutto questo per non dimenticare, a breve non ci saranno più i racconti dei nonni ai nipoti davanti ai camini e ho fatto ciò che mi sembrava doveroso: l’ho scritto. Unendo le vicissitudini di una famiglia come tante con la storia passata delle due guerre mondiali che tanto ci ha marchiato, viene fuori un resoconto storico dove il lettore può ritrovare le proprie radici e le proprie tradizioni, seppur lontane dal Sud Italia.
Hai dovuto lavorare molto per scriverlo, fare ricerche o informarti per questioni più tecniche?
Come dicevo la storia è reale ma il lavoro storico degli anni passati, specialmente per ciò che riguarda il periodo prebellico, è stato molto lungo. Come si vestivano, dove vivevano, cosa mangiavano: niente è lasciato al caso. Per ben tre anni ho fatto ricerche in modo da far coincidere i vecchi racconti con la realtà dei fatti, che sono puntualmente annotati a fine libro. Oltretutto è stato molto complicato immedesimarmi nei miei genitori e nei miei nonni, specie per quelli che ho conosciuto solo nei racconti. In compenso, grazie al fatto che un comportamento sebbene assurdo di una persona deve essere rapportato sempre al momento che vive per essere eventualmente giustificato, sono riuscita anche a perdonare qualcuno.
L’idea del titolo com’è nata?
È nata dall’inizio. I venti al Sud sono molto importanti: definiscono la quotidianità. Non per niente si dice a chi è un po’ distratto o bizzarro che è uno sciroccato. In più, come spiego meglio nel libro, a Taranto esistono i Wind-day, ovvero i giorni in cui non si può uscire di casa in quanto c’è tramontana e quindi arriva nella città l’acciaio dell’ex-Ilva. Quindi siamo un po’ tutti soggetti alla volontà della rosa dei venti.

Raccontaci in breve qualcosa di te, chi è Nunzia nel quotidiano?
Sono un’agente di Polizia da tanti anni. Sicuramente grazie a questo lavoro ho potuto trarre considerazioni più vaste sul carattere delle persone. Mi piace molto viaggiare, sempre per il motivo antropologico di capire le differenze e le unioni tra gli esseri umani. Vivo a Roma, ma sempre più mi sento legata a Taranto e a Ceglie Messapica dove vive la mia famiglia d’origine. Ogni volta che torno è come se qualcosa mi spingesse a rimanere sempre più a lungo. Sono una maratoneta e cerco di correre sempre a favore del vento.
Di seguito indichiamo alcuni link d’acquisto utili per reperire il libro, sia in formato cartaceo che ebook.

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Ringraziamo Nunzia per essere stata con noi e averci presentato il suo libro “Venti d’acciaio”.
Per leggere un’anteprima del libro “Venti d’acciaio”, clicca qui:
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