Oggi presentiamo il libro di Enrico Cancelli, “Come un sussurro del vento”, pubblicato dalla 0111 Edizioni il 28 ottobre 2022.

Trama del libro: Quando al piccolo Luca viene diagnosticata una malattia incurabile, è l’inizio della fine per i genitori Maria e Francesco. Lo sgomento e la rabbia lasciano ben presto spazio a un sentimento di attesa e di speranza, che Maria colmerà dedicandosi al figlio con tutte le sue forze, in un’unione simbiotica dalla quale Francesco si autoescluderà. L’uomo, infatti, titolare di un’azienda in espansione, si butta a capofitto nel lavoro, per non pensare al figlio ammalato, mentre i giorni trascorrono lenti e inesorabili verso la fine. Un distacco, quello di Francesco, generato non dall’egoismo ma dalla paura, che gli toglie la forza di reagire e di guardare il figlio nei suoi occhi dolci e profondi, pur consapevole che ben presto il senso di colpa gli presenterà il conto. Prima che sia troppo tardi Francesco, grazie a una inaspettata forza interiore, riuscirà ad accettare il male impadronitosi di Luca e, quando il figlio verrà a mancare, cercherà di rimediare al rimorso che lo tormenta dedicandosi con anima e corpo alla realizzazione di una struttura per la cura dei bambini in difficoltà.

Allora Enrico parliamo un po’ del tuo libro, spiegaci com’è nata l’idea per questa storia e svelaci alcune curiosità legate alla trama:

L’idea per questa storia è nata così, per caso. Avevo deciso di scrivere una storia inventata che trattasse dei sentimenti, di una situazione conflittuale o di difficoltà tra padre e figlio che mi permettesse di affrontare certi aspetti comportamentali che stanno alla base di dolorose incomprensioni familiari, quando all’improvviso mi sono ricordato della lettera, che avevo letto anni prima, di un padre dilaniato dal rimorso per la vicinanza e l’affetto che non aveva saputo dare al figlio ammalato. Come ho scritto nel libro, nella lettera il padre si limita a manifestare il suo pentimento ma non fa nessun accenno al bisogno, credo per lui inevitabile, di rimediare in qualche modo al suo sbaglio. E qui mi sono inserito io ed è stata una cosa molto coinvolgente perché ho cercato, non senza difficoltà, di mettermi nei panni di questo padre e immaginare cosa poteva aver escogitato in concreto per recuperare un po’ di stima in se stesso. Anche se non è stato facile per me immaginare di vivere una situazione di questo genere, sono contento del risultato.

Hai dovuto lavorare molto per scriverlo, fare ricerche o informarti per questioni più tecniche?

Più che fare ricerche o raccogliere informazioni ho dovuto, di volta in volta, riflettere a fondo sulla vicenda per cercare di immedesimarmi nel personaggio principale. Un conto è scrivere una storia non vera, per quanto incredibile possa sembrare, un conto invece è innestare una trama inventata in una storia, che ha dell’inverosimile, realmente accaduta. La cosa che mi ha “supportato” in questo lavoro è stata l’inspiegabile percezione che il padre sia stato spinto inconsapevolmente, per dei gravi motivi, a comportarsi in quel modo nei confronti del figlio, ma che non ne avesse l’intenzione. Probabilmente mi ha condizionato il suo pentimento, che considero l’aspetto più bello di tutto il romanzo.

L’idea del titolo com’è nata?

All’inizio avevo pensato a un altro titolo ma poi, quando sono arrivato alla fine e ho riletto le ultime pagine, forse quelle più dense di sentimento, il titolo è venuto da sé. Non avrei potuto trovarne uno migliore.

Raccontaci in breve qualcosa di te, chi è Enrico nel quotidiano?

Ho moglie, due figli e tre nipotini. Mi piace leggere e scrivere fin da quand’ero ragazzo. Ora che ho smesso di lavorare immaginavo di avere più tempo a disposizione per coltivare queste mie passioni, ma il tempo sembra che non basti mai. Oltre a lavori part-time ho un pezzo di terreno che, specie nella bella stagione, mi tiene un po’ lontano dalla scrittura, anche se mi consola il fatto che il tempo che passo a vangare l’orto, seminare la verdura, tagliare l’erba e quant’altro, mi rilassa la mente e mi dispone a inventare nuove trame. Ho anche un cagnolino di nome Toby che, come tutti i cagnolini, è molto simpatico e affettuoso. Svolgo un’attività di volontariato. Mi piace improvvisare le cose. A volte prenoto il “Freccia rossa” all’ultimo momento, e la mattina, dopo aver fatto colazione al bar della stazione e aver preso il giornale, raggiungo qualche bella città e vado a visitare un museo o, più semplicemente, giro in mezzo alla gente per le vie del centro. Prima del rientro non dimentico mai di acquistare un libro e soprattutto un ricordino per mia moglie. Mi piace molto andare a spasso anche con lei, quando il tempo ce lo permette. Ovviamente non posso dimenticare i miei tre nipotini, che mi riempiono la mente e il cuore.

Ricordiamo ai nostri lettori che Enrico ha pubblicato altri romanzi con noi, di seguito elenchiamo i titoli, così che possiate trovarli facilmente:

Dedicato a te

Di seguito indichiamo alcuni link d’acquisto utili per reperire il libro, sia in formato cartaceo che ebook.

Amazon

Ibs

Feltrinelli

Bene caro Enrico vuoi segnalarci dei contatti social in cui i nostri lettori possono seguirti e contattarti?

Possono contattarmi su Facebook.

Ringraziamo Enrico per essere stato con noi e averci presentato il suo libro Come un sussurro del vento”.

Per leggere un’anteprima del libro “Come un sussurro del vento”, clicca qui:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *